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Gen

Drimia maritima (L.) Stearn

Domanda: ho comprata una drinia maritima che ha perso tutte le foglie in questi giorni, ma il bulbo sembra ancora vitale. Che cosa mi consiglia di fare?

Postata da: Maria Cea
Risposta di: Dott. Ugo Laneri

Drimia maritima (L.) Stearn, specie erbacea perenne, spontanea delle coste sabbiose/sassose del Mediterraneo e delle Canarie, ha diversi sinonimi: da Linneo è stata denominata Scilla maritima, poi da Baker: Urginea maritima (nomi con cui è più nota); infine, giustamente, nel 1978 è stata inclusa da Stearn nel genere Drimia (questi generi hanno ovviamente diverse affinità). Drimia m. è detta volgarmente Cipolla marina, Scilla marittima, Squilla ed è una Liliacea fornita di un grande bulbo; se ne trovano due forme, distinte per dimensioni e per il colore delle squame carnose che formano il bulbo: la scilla femmina, o bianca (var. alba), di dimensioni minori, e la scilla rossa (var. rubra) il cui bulbo può arrivare a 20 cm di diametro e pesare 3–4 kg. Oltre che per l’interesse ornamentale essa è nota dai tempi antichi per le proprietà velenose/medicinali del suo bulbo. Esso è stato usato come topicida ed insetticida, e come preparato officinale per i suoi effetti diuretici e cardiotonici; data la sua pericolosità però se ne sconsiglia vivamente l’uso casalingo. La pianta perde le foglie in estate o poco prima, in concomitanza con l’aridità estiva: va in riposo, come altre specie mediterranee, tra cui le Orchidee dei generi Orchis ed Ophrys. Poi verso la fine dell’estate emette lo scapo fiorale: un racemo colonnare alto fino a due metri, con molti (fino a un centinaio) fiori bianchi stellati a sei tepali, di 1-1,5 cm di diametro, non profumati, a fioritura acropeta (cioè a iniziare dal basso verso l’alto). Infine sviluppa le grandi foglie, che durano fino all’anno successivo. Drimia m. è una pianta piuttosto rustica e facile da coltivare, che vuole esposizione al sole e terriccio drenato (sabbioso), ed una bassa concentrazione di nutrienti. In conclusione, escludendo che ci siano marciumi, è normale che ora abbia perso le foglie; in questo periodo bisogna mantenere il bulbo in terriccio sabbioso, in piena terra (sistemazione preferibile) senza alcun annaffiamento, o in vaso al massimo con un goccio d’acqua ogni tanto. L’apice del bulbo va coperto con 2-3 cm di terriccio. Dalla fioritura fino all’inverno, annaffiare regolarmente ma senza eccedere. Quando sono presenti le foglie, se il terriccio è povero, concimare leggermente. Di notevole effetto decorativo al momento della fioritura è la disposizione in gruppo, su uno sfondo verde o scuro o del cielo, lasciando ondeggiare al vento gli alti racemi. Sul sito di Floriana bulbose si riporta che in Sardegna tale pianta è considerata magica ed è coltivata contro il malocchio. 

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