01
Apr

Coda di gatto o Amaranto

Domanda: Buongiorno, sono curiosa di sapere di fronte a quale meraviglia della natura siamo presenti e soprattutto se sia possibile trovarla in commercio. Naturalmente parlo della pianta con i ciuffi rossi 🙂 Grazie per l’informazione

Postata da: Santina Leprini
Risposta di: Dott. Ugo Laneri

La pianta mostrata è quella a cui più frequentemente ci si riferisce per il colore amaranto, colore tipico delle sue infiorescenze (dato dalla presenza di Betalaine=Betacianine). Si tratta infatti di Amaranthus caudatus detta anche Coda di gatto o semplicemente Amaranto, una delle numerose Amaranthaceae, famiglia creata nel 1789 da A. L. de Jussieu. Si tratta di una famiglia costituita soprattutto da piante erbacee (alcune succulente), suffruticose o arbustive, ubiquitarie ma distribuite soprattutto nelle zone tropicali. Da quando sono state effettuate le analisi del DNA per individuare le relazioni evolutive tra le Angiosperme, essa comprende anche la simile famiglia delle Chenopodiaceae, che ha specie più diffuse nelle zone temperate. Tra le Amaranthaceae vi sono specie di interesse alimentare come verdure (Atriplex, Salsola – S. soda è detta “Barba di frate” o, impropriamente, Agretti), ma tra le Chenopodiaceae troviamo specie importanti quali la Barbabietola/Bietola (Beta vulgaris), gli spinaci (Spinacia oleracea) e la Quinoa (Chenopodium quinoa), i cui semi, considerati uno pseudo-cereale, hanno permesso l’alimentazione dei popoli andini per secoli. In Italia si mangiano talvolta le saporite foglie di Chenopodium album (Farinello o Farinaccio), e di C. bonus–henricus (Buon Enrico o Spinacio selvatico). Tra le Amaranthaceae Amaranthus retroflexus è una delle malerbe più diffuse ovunque, anche in città. Altre specie ornamentali appartengono ai generi Alternanthera, Celosia (una varietà di Celosia argentea è la Cresta di gallo), Gomphrena, Iresine (con le sue stupende foglie rosse, spesso screziate, opposte, somiglianti vagamente a quelle di Coleus blumei, una Lamiacea). Diverse specie sono alofite (cioè amano i terreni ricchi di sali), come Salsola e Salicornia (Salicornia europaea forma lungo certe spiagge delle popolazioni dette “salicornieti”; talvolta una specie simile – S.fruticosa=Sarcocornia fruticosa – è usata come una specialità alimentare col nome di “asparagi di mare”), Suaeda ed altre. Molte sono nitrofile, cioè amano terreni ricchi di nitrati, come gli Spinaci, la Bietola (Bieta), il Buon Enrico; poiché nelle loro foglie la concentrazione dei nitrati può raggiungere livelli insalubri, si raccomanda la bollitura in abbondante acqua e – per estremo scrupolo – la strizzatura ulteriore (ma sono le raccomandazioni di un salutista pignolo). Amaranthus caudatus è una specie di origine americana (forse tropicale), detta Kiwicha in Perù, dove insieme alla citata Quinoa, era abbondantemente consumata (sia le foglie che i semi sono commestibili). E’ considerata un ibrido tra Amaranthus cruentus e A. powelli. Essa, riprodotta da seme, è una pianta annuale a rapida crescita, con piccioli e fusti rossi; può raggiungere l’altezza di un paio di metri; ci sono varietà con infiorescenze di altri colori (giallo, rosa, violaceo). Le infiorescenze appaiono tra giugno e settembre e quando si sviluppano in lunghezza ricadono come delle code, da cui è derivato l’attributo specifico “caudatus”. Dopo circa un mese dall’inizio della fioritura iniziano a maturare i semi, abbondantissimi. Le foglie sono alterne. Le talee prelevate prima della fioritura radicano rapidamente. Si adatta facilmente a varie condizioni ambientali e del terreno, anche ad irrigazioni scarse; vuole un’esposizione solatia, per fiorire abbondantemente. Il rigoglio della pianta dipende dalla disponibilità di nutrienti e di acqua (di cui non si deve eccedere). La semina primaverile può essere anticipata in condizioni protette, a cui segue, quando le temperature sono salite, il trasporto all’esterno; oppure in primavera avanzata si può seminare in situ. Il seme è molto piccolo, quindi va seminato quasi in superficie su terriccio torboso; a 21-24°C la germinazione avviene in 10-15 giorni. I semi si possono reperire da Florsilva (Ansaloni); Thompson & Morgan ne hanno in catalogo.

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