01
Apr

Mandevilla sanderi

Domanda: Le inoltro una foto della mia piantina (un regalo ricevuto) e spero che ne conosca il vero nome. Al vivaio mi hanno detto che si chiama Sun Palace.

Postata da: Graziella Parisi
Risposta di: Dott. Ugo Laneri

Gentile Signora, purtroppo i nostri venditori di piante sono spesso improvvisati e comunque senza preparazione adeguata. Troppe volte o non sanno i nomi o li storpiano, ma per curare le piante bisogna sapere come si chiamano. Spesso anzi danno consigli sbagliati, per cui le piante poi possono morire. La sua pianta è una Mandevilla sanderi (o un suo ibrido). E’ originaria del Brasile, (presumo però che la sua sia un ibrido creato da floricultori), ma è abbastanza adatta alle nostre condizioni climatiche, pur non sopportando il gelo invernale. In genere gli ibridi sono più resistenti delle specie genitrici, tranne quelli troppo “spinti” come molte rose moderne. Per fiorire vuole sole, ma se fosse in una terrazza, è meglio non esporla al pieno sud: in estate potrebbe soffrire di attacchi di acari o altri parassiti. Bisogna anche controllare spesso che non sia attaccata da cocciniglie. E’ opportuno tagliare quel supporto messo per il trasporto e la vendita e farla arrampicare più liberamente su delle canne o altro, essendo una pianta dal fusto cosiddetto “volubile”, cioè che si avvolge, quindi si arrampica; lasciare i fusti troppo affastellati predispone all’attacco di parassiti. Se invece fosse un esemplare a crescita limitata, la si può anche appendere lasciando che i rami si espandano. La famiglia a cui appartiene è quella delle Apocinacee, che comprende anche l’Oleandro, la Pervinca, il Trachelospermum jasminoides (più noto come Rhynchospermum jasminoides) ecc. Piante tutte con un latice più o meno irritante e velenoso (l’Oleandro più di tutti, sembra). Tale pianta per molto tempo e ancora adesso viene venduta come Dipladenia o “Sundaville”. Non posso escludere che Sun Palace sia il nome del presente ibrido (quindi bisognerebbe dire Mandevilla ‘Sun Palace’), come Baccarat è un ibrido (varietà) di Rosa. Va annaffiata regolarmente, ma non con eccessiva frequenza, evitando sempre i ristagni d’acqua. Se dovesse crescere troppo, bisognerebbe cambiargli il vaso e mettere un terriccio ricco di humus e drenante; questo quando non è in fioritura, ma se escono radici dal fondo del vaso, con molta cautela bisognerebbe comunque rinvasarla. Per una buona fioritura si raccomanda una leggera concimazione con un concime liquido ogni tanto, o -ancora meglio- con un concime granulare a lenta cessione, per piante da fiore, quindi con preponderanza di potassio rispetto all’azoto (se non è chiaro, ne riparliamo). Un fertilizzante naturale ricco di potassio è la cenere, che si può aggiungere in piccole dosi (un cucchiaino), mescolandola alla terra. Una volta passato l’inverno in una verandina, si consiglia una leggera ripulitura di eventuali rami secchi. Se dovesse vedere che la pianta non sta bene, la fotografi, mi descriva bene dove sta, e mi contatti subito. Cordiali saluti 

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