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Mar

Villa Lante al Gianicolo

Con AGIR – Associazione Amici dei Giardini Romani 
“VISITA A VILLA LANTE AL GIANICOLO”
con la guida dell’illustre storico dell’arte Prof.ssa Carla Benocci
VENERDÌ 15 MARZO ore 10.00

APPUNTAMENTO: alle ore 9.45. all’ingresso della Villa, Passeggiata del Gianicolo n° 10

Contributo ad ass-agir da parte di Soci ass-agir e famil. e soci AER convenzionati: € 5,00. Altri: € 10,00.

MASSIMO N° DI PARTECIPANTI: 30

Prenotarsi tramite la mail visite@ass-agir.it entro il 13 marzo

BREVI CENNI STORICI: 
Questa residenza estiva fu realizzata tra il 1518 e il 1531 da Giulio Romano, per il toscano Baldassarre Turini, importante funzionario della corte dei papi Medici, Leone X e Clemente VII. La durata dei lavori si prolungò a causa del sacco di Roma del 1527 da parte dei Lanzichenecchi. A Giulio Romano e aiuti della scuola di Raffaello si devono anche le decorazioni interne.
Risale al 1533 un’iscrizione posta sulla villa che dice “HINC TOTAM LICET AESTIMARE ROMAM”. In effetti il Gianicolo è sempre stato considerato l’unico punto da cui si riusciva ad avere una visione circolare di tutta Roma. 
La villa passò alla famiglia Lante nel 1551, poco dopo la morte di Turini avvenuta nel 1543, e ne prese il nome. I Lante ingrandirono il giardino, e quando, un secolo dopo, esso venne in parte espropriato per la costruzione delle mura gianicolensi, ne ebbero in cambio da Urbano VIII la villa di Bagnaia e il titolo di duchi di Bomarzo.
La famiglia Lante vendette la villa ai Borghese nel 1817. Essa fu poi acquistata, nel 1909, dall’archeologo tedesco Wolfgang Helbig che già vi abitava dal 1880, e passò infine, nel 1950, allo Stato finlandese, che vi ha installato la propria ambasciata presso la Santa Sede e l’Institutum Romanum Finlandiae, centro della ricerca archeologica finlandese in Italia.
La Villa sorge su dei resti classici di forma molto regolare (forse la villa di Marziale) e la pianta che ne risulta è un quadrato con in fronte un loggiato (loggia del giardino). La facciata d’entrata è costituita da un portico centrale con una gradinata di 7 gradini (più di un podio, caratteristica delle ville dell’epoca). Di fronte al portico, sullo stesso asse, un vialetto che attraversa il giardino geometrico. Tutto su base quadrata, tranne il loggiato. Soffitti del 1º piano voltati. Il basamento è pseudo-dorico, con fregio astratto e sopra un ordine ionico stuccato con il capitello schiacciato. Le finestre hanno sopra una cornice ionica. Ogni facciata è diversa. Il loggiato ha una serliana, ovvero una finestra trifora scandita da colonne con l’apertura centrale ad arco e due aperture laterali architravate (più luce, Bramante). Si è tentato di dare un ritmo simmetrico alla facciata adottando un ordine massiccio. I rapporti 3:4 e 2:3 per larghezza e altezza sono accuratamente studiati e applicati alle grandezze delle stanze. E’ stata usata la radice di 2 per le proporzioni del loggiato. Tutta la villa è costruita quindi secondo le proporzioni vitruviane.

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